
Benchè le due città siano lontane oltre mille chilometri la rivalità che divide le due squadre è una delle più sentite di tutto il campionato italiano. Verona– Napoli non è una partita banale: la storia degli incontri tra queste due compagini dice che, soprattutto sugli spalti, si consuma uno scontro a colpi di striscioni (molti dei quali assolutamente deprecabili) e sfottò memorabili, all’insegna della sana ironia. Da parte veneta restano tristemente famosi striscioni dal classico retrogusto di becero razzismo stereotipato ( dal <<Lavatevi>> coniugato in diverse forme al terribile <<Vesuvio pensaci tu>> passando per un classico <<Benvenuti in Italia>>) a firma di una tifoseria tanto passionale quanto incline a sortite tutt’altro che apprezzabili. Non proprio Sheakspeariana ( o forse si?) la più celebre risposta dei tifosi azzurri (<<Giuliett ‘ a zoccola e Romeo o curnut>> per la quale la traduzione ci sembra superflua) a discapito di uno dei simboli mondiali della città scaligera. Sul campo, invece, le due squadre hanno incrociato i propri destini sopratutto negli anni ’80 quando i veronesi conquistarono uno storico scudetto (stagione ’84/’85) poco prima che il Napoli di Maradona portasse il tricolore ai piedi del Vesuvio.
Tornando alla stretta attualità, la sfida di oggi pomeriggio, intrecci di mercato a parte, è senza dubbio il big-match di giornata con gli azzurri terzi (a quota 39) ospiti della sorpresa del campionato che, tra le mura amiche, ha concesso solo tre punti in nove gare nelle quali ha ottenuto ben 24 dei 32 punti in classifica.