Strano a dirsi, ma il derby di Genova, almeno per una volta non divide ma unisce: la gara più sentita dell’anno nel capoluogo ligure sta diventando un caso. La partita è in programma il 2 febbraio alle ore 12:30 ma i tifosi del Genoa (che per il calendario gioca in casa) hanno minacciato di non entrare allo stadio lasciando le tribune di Marassi deserte. La protesta continua a montare, non solo da parte del tifo organizzato, ma anche da quello di altri settori dello stadio; “Per l’ennesima volta il mondo dorato delle televisioni a pagamento ed il dio danaro impongono scelte scellerate come quella di far disputare il Derby della Lanterna alle 12,30, infischiandosene del malcontento e dei disagi di una citta’ intera” fa sapere l’Associazione Club Genoani, accodandosi agli appelli delle curve, arrivati nei giorni scorsi.
Ieri è arrivato anche l’intervento della Regione Liguria: l’assessore allo sport Matteo Rossi ha scritto una lettere al presidente di Lega Beretta per sottolineare come la scelta di disputare il Derby sia “profondamente sbagliata” anche per via dei problemi logistici che si verrebbero a creare per la concomitanza della partita con la Fiera di Sant’Agata: la sovrapposizione di due eventi così significativi finirebbe per danneggiare i commercianti della fiera anche se l’assessore ha voluto segnalare come lo stesso aspetto coreografico della gara (che verrebbe a mancare del tutto in caso di conferma dell’orario) sia parte integrante dello spettacolo offerto dal Derby della Lanterna. Adesso, la palla passa alla Lega.
Fonte: Il Secolo XIX
