
L’amichevole tra Italia e Albania che si disputerà stasera allo stadio Marassi di Genova sarà non solo l’occasione per raccogliere fondi da destinare alle vittime del maltempo, ma anche il festival del calcio genovese: tra gli uomini a disposizione di Conte, infatti, ben otto militano in una delle due squadre del capoluogo ligure.
Perin, De Silvestri, Matri, Okaka, Soriano, Sturaro, Antonelli e Bertolacci: questi gli otto azzurri che stasera giocheranno nello stadio che li vede abitualmente protagonisti anche in campionato. Neanche negli anni d’oro del derby della Lanterna, la rappresentanza rossoblucerchiata in nazionale era stata tanto corposa: in una Serie A dove la percentuale di stranieri è sempre più alta, Genoa e Sampdoria mettono in vetrina diversi talenti che potrebbero costituire l’ossatura dell’Italia del futuro.
I ROSSOBLU – Tra i cinque rappresentanti del Grifone, Mattia Perin pare quello destinato a frequentare più a lungo il club azzurro: il portiere del Genoa è uno dei più seri candidati a raccogliere l’eredità di Buffon (assieme a Sirigu e alle nuove leve Sportiello, Sepe, Scuffet e Bardi); discorso simile per Sturaro: il giovane centrocampista, già finito nel mirino della Juventus, ha dalla sua una discreta esperienza nel massimo campionato e in un reparto in cui i soli De Rossi, Verratti e Marchisio possono rappresentare dei punti fermi per il prossimo futuro, ci sarà più di un’occasione per vedere il genoano vestito d’azzurro. Per Bertolacci, jolly della mediana, la convocazione di Conte è il premio ad un ottimo avvio di stagione, in linea con quello di tutta la squadra; Matri e Antonelli, di ritorno in azzurro dopo qualche apparizione sporadica, cercheranno di fare il massimo per guadagnare qualche punto nelle gerarchie di Conte in vista dei prossimi impegni.
I BLUCERCHIATI – Il Doria invece, potrà contare su tre scudieri, uno per reparto. De Silvestri, che dovrebbe rilevare Darmian nel terzetto di difensori centrali, vede premiate le ultime stagioni, disputate sempre su buoni livelli. Per Soriano e Okaka, invece, il discorso si apre soprattutto su orizzonti futuri: il primo, centrocampista solido e completo, ha ben impressionato contro la Croazia e potrebbe rivelarsi come una delle più liete scoperte di questa prima fase dell’era Conte; il secondo invece, dopo aver deluso le forti aspettative che lo accompagnavano dai tempi del settore giovanile della Roma, in un pellegrinaggio del gol che ha attraversato tutta la penisola, sembra aver trovato alla Samp la propria dimensione: fisicamente imponente, Okaka rappresenta una variabile importante nel panorama degli attaccanti azzurri, dove i centravanti “classici” scarseggiano (o non sono più giovanissimi, vedi Pellè) e le prime scelte del ct (Zaza e Immobile), dopo l’esordio incoraggiante, stanno facendo fatica.