Home Serie A Roma Roma, Maria Sensi contro tutti: “Ci hanno costretto a vendere la Roma”

Roma, Maria Sensi contro tutti: “Ci hanno costretto a vendere la Roma”

Affila le lame Maria Sensi, moglie e madre di due ex presidenti della Roma, Franco e Rossella. Intervenuta a Radio Radio, durante una discussione sul bilancio della Roma, la moglie dello storico presidente giallorosso ha commentato l’attuale presidenza americana della Roma, capeggiata da James Pallotta, il quale recentemente ha deciso di voler creare una factoring per sopperire ai debiti della società.

Nel 2009 la Roma chiuse il bilancio in attivo. Solo nell’ultimo anno abbiamo avuto un bilancio al passivo, dovuto all’entrata della banca che voleva comprare nuovi giocatori. Io non so ancora quanti debiti hanno pagato gli americani.” Inizia così la signora Sensi, che poi continua: “Mio marito era una persona per bene, ci hanno levato tutto perché siamo delle persone per bene. La Roma non è stata lasciata male come dicono, i bilanci, infatti, si possono ancora vedere. Mia figlia ha mandato avanti la Roma con l’autofinanziamento.

La signora sbotta in particolar modo contro i media e la cattiva gestione del club dopo l’entrata di Unicredit: “Mia figlia stava amministrando la Roma benissimo ma dopo la morte di mio marito i media ci hanno costretto a venderla. La banca, volendo vendere, comprò Borriello, aumentando il debito. Catia Augelli (attuale Head of Communication della Roma, ndr)ci ha massacrato tutti i giorni fino alla cessione della società. La Roma faceva gola a tutti, e lo dice una che non capisce niente di politica.

Infine, Maria Sensi conclude descrivendo gli attimi di terrore in quei tempi ma soprattutto la delusione che la famiglia Sensi prova attualmente: “Quando vendavamo un giocatore c’era il pericolo che i tifosi ci venissero sotto casa, noi siamo stati massacrati per ogni cosa che facevamo. Nella mostra della Roma la foto di Franco era l’ultima. Nei ritiri lo scudetto vinto da noi si vede a malapena. Gli americani io non gli ho mai visti, allo stadio neanche mi salutano. Queste sono le cose che mi danno grande dolore. Non è necessario trattare Franco in questo modo.

CONDIVIDI