Champions League, l’Inter vola in finale contro Arsenal o Psg

Non capita spesso di vedere una squadra italiana portare a casa una semifinale di Champions League con sette gol complessivi e una vittoria in rimonta che resterà scolpita nella memoria dei tifosi.

Eppure, l’Inter ce l’ha fatta. Dopo un match da brividi contro il Barcellona, conclusosi 4-3 a San Siro, i nerazzurri si guadagnano con merito il biglietto per la finale di Champions League, dove li aspetta una tra Arsenal e Paris Saint-Germain.

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Champions League, l’Inter vola in finale contro Arsenal o Psg (ANSA) StopandGoal.net

Il dato più sorprendente? Non è solo il risultato, ma il modo in cui è maturato. L’Inter è andata sotto 2-0, si è vista spinta verso il baratro, ma ha reagito con cuore, testa e – soprattutto – panchina. Perché il gol decisivo, quello che ha fatto saltare San Siro come un’unica marea nerazzurra, lo ha segnato Davide Frattesi, entrato dalla panchina e diventato l’uomo copertina della serata. Una scena da film, con Inzaghi che corre sotto la curva e abbraccia tutto lo staff. Un’immagine che dice molto più di mille analisi.

Ma facciamo un passo indietro. L’andata era finita 2-2, un risultato equilibrato ma carico di tensione. E anche a Milano le emozioni non sono mancate: il Barcellona ha colpito con la solita rapidità, ma l’Inter ha mostrato quella solidità e lucidità tattica che ormai è un tratto distintivo della gestione Inzaghi. Thuram e Lautaro, instancabili, hanno messo in difficoltà la retroguardia blaugrana. Barella e Calhanoglu hanno fatto il lavoro sporco, mentre Sommer ha compiuto due interventi da campione vero.

Inter-Barcellona, il pubblico è l’arma in più

Il pubblico ha giocato il suo ruolo. San Siro, gremito in ogni ordine di posto, ha trascinato i suoi come un dodicesimo uomo in campo. “Siamo andati oltre ogni limite”, ha dichiarato Inzaghi nel post-partita. E in effetti la sensazione è proprio quella: questa Inter ha trovato un equilibrio difficile da scalfire, fatto di esperienza e coraggio, ma anche di scelte tecniche precise. L’inserimento di Frattesi è solo uno dei tanti esempi di come questa squadra sappia leggere le partite minuto per minuto.

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Inter-Barcellona, il pubblico è l’arma in più (ANSA) StopandGoal.net

Ora il pensiero corre a Wembley. E sì, perché la finale di Champions League si giocherà lì, nel tempio del calcio. Chi sarà l’avversario? L’Arsenal di Arteta, brillante in Premier e con un gioco verticale e moderno? O il Paris Saint German?

La risposta arriverà presto, ma nel frattempo i tifosi interisti possono godersi un momento che mancava da troppo tempo. Una nuova finale europea, una nuova occasione per riscrivere la storia. Con la fame di chi ha atteso, costruito e finalmente raccolto.

E chissà: può davvero questa Inter essere all’altezza di completare il sogno? C’è una sola certezza: chiunque sarà l’avversario, i nerazzurri ci arrivano non da outsider, ma da protagonisti. E in fondo, non è proprio questo il bello del calcio? Aspettarsi l’imprevedibile, viverlo con passione e – perché no – farsi trovare pronti quando il destino bussa alla porta.

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