Dramma in Serie A, tifosi col fiato sospeso: “Infortunio quasi mortale”

I tifosi sono rimasti a bocca aperta dopo la rivelazione del big di Serie A: si è trattato di un infortunio quasi fatale

Il calcio è fatto di momenti di gioia, di grandi esultanze e di gol che fanno impazzire i tifosi. Altre volte, però, gli stessi supporters restano con il fiato sospeso per ciò che accade in campo ai loro campioni.

il racconto di un brutto infortunio
La tristezza di un tifoso (ansafoto) – stopandgoal.net

È quello che è successo anche nel novembre 2021 quando Victor Osimhen, l’attaccante principe del Napoli, ha avuto la peggio in uno scontro di gioco con Milan Skriniar durante una partita tra i partenopei e l’Inter. La paura è stata tanta per le condizioni del centravanti nigeriano che poi, per fortuna, è riuscito a tornare in campo e ora prosegue una carriera strepitosa, senza avere alcuna intenzione di fermarsi.

A distanza di tempo, il capocannoniere della Serie A della passata stagione è tornato a descrivere quanto successo in una lunga intervista al format nigeriano ‘Flow with Korty’: “La palla stava arrivando e volevo prenderla di testa – inizia -. Il difensore mi ha colpito sullo zigomo e mi hanno operato: ero molto spaventato, pensavo mi avessero sfregiato. È stato un infortunio quasi fatale, ma ringrazio Dio per essere ancora vivo”. Insomma, tutto è bene quel che finisce bene, ma il terrore di quel momento resta indimenticabile per Osimhen e per i tifosi che l’hanno vissuto.

Osimhen si racconta: dall’infortunio ai gol per il Napoli

Nel corso dell’intervista, però, l’attaccante nigeriano si è tolto anche qualche sassolino dalle scarpe. Ha detto senza mezzi termini che al suo arrivo in Italia c’era chi sosteneva che avrebbe segnato pochissimi gol e avrebbe avuto grandi difficoltà, a causa delle caratteristiche dei difensori di Serie A e la fisicità del campionato.

Osimhen racconta un brutto infortunio
Victor Osimhen esulta dopo un gol con il Napoli (ansafoto) – stopandgoal.net

Lui ha dimostrato nei fatti di poter fare il contrario e ha rivelato: “Quando mi dicono una cosa del genere, anche se non so bene come fare, voglio essere sicuro di imparare a farla ed accolgo la sfida per dimostrare che sono in grado”. Ma il calcio per lui non è solo lavoro o una rete da gonfiare, ma anche il modo di aiutare i suoi cari: “Mi considero una leggenda, ma non per i gol o per i trofei vinti, solo perché ho potuto aiutare la mia famiglia, è la più grande vittoria per me”. Ed è piuttosto lodevole, in attesa dei prossimi successi sul campo, ancora con la maglia del Napoli.

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