Come in un drammatico effetto domino dopo la Juventus crollano tutte le altre: chiude la Serie A. Ecco tutti i dettagli
Game over. Il giocattolo alla fine si è rotto. La nostra Serie A, la dolce ossessioni di milioni di appassionati e tifosi, chiude i battenti. 
Come è possibile? Il nostro sistema calcio, pur non brillando per efficienza e sostenibilità finanziaria, è sopravvissuto a due Guerre Mondiali, a crisi economiche in serie, dallo shock petrolifero del 1973 con conseguente stagflazione, la ‘tempesta perfetta’, la combinazione di inflazione e stagnazione, alla bolla dei mutui subprime esplosa in conseguenza del fallimento della banca d’affari americana ‘Lehman Brothers’, e perfino alla recente pandemia di Covid con tanto di lockdown e conseguente paralisi dell’attività agonistica.
Chi o cosa, dunque, è il ‘killer’ della nostra Serie A? Beh, più correttamente si dovrebbe parlare di ‘suicidio collettivo’ come messo a nudo dal botta e risposta a mezzo comunicati tra la CONSOB, la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa, e la Juventus che, come è noto, è quotata a ‘Piazza Affari’.
Graziano Campi: “Se interpretazioni Consob estese al calcio italiano, chiuderebbe tutto il baraccone”
A dare fuoco alle polveri è stata la CONSOB con un comunicato in cui, facendo seguito ai propri rilievi, viene bollato come non in linea con i principi contabili il bilancio d’esercizio al 30 giugno 2022 presentato dalla Juventus e per il quale “è stata fornita un’informativa errata”.
Immediata e secca la replica della ‘Vecchia Signora’ che con una nota in cui, oltre a ribadire la disponibilità a collaborare l’autorità di vigilanza, si dice certa di “di aver operato nel rispetto delle leggi e delle norme che disciplinano la redazione delle relazioni finanziarie, in conformità agli applicabili principi contabili e relativi criteri di applicazione e in linea con la prassi internazionale della football industry”. 
In pratica, secondo i dirigenti bianconeri, “i rilievi di Consob si basano su interpretazioni di elementi soggettivi e applicazioni di regole contabili, giudizi e valutazioni” che il club bianconero non condivide forte degli approfondimenti di natura legale e contabile svolti con l’ausilio dei propri consulenti e dei pareri legali e tecnico-contabili acquisiti.
Ebbene, su tale querelle si è espresso il giornalista Graziano Campi con un tweet in cui invita a guardare oltre la mera contrapposizione tra la Juventus e la CONSOB dal momento che i rilievi mossi da quest’ultima alle modalità del club bianconero di redigere il proprio bilancio configurano la messa in discussione delle regole contabili che applicano tutti i club della Serie A.
Ragion per la quale “se le interpretazioni che si vogliono applicare a Juventus venissero estese a tutto il calcio italiano, chiuderebbe tutto il baraccone”. Di qui il pressante invito di Campi alla FIGC a predisporre ‘regole adeguate‘, altrimenti è la volta buona che il giocattolo si rompa per davvero.