Caos diritti tv, cambia tutto di nuovo: tifosi infuriati

L’attuale accordo scadrà nel giugno 2024. Tra la Lega e le piattaforme manca l’intesa sul prossimo quinquennio. I dettagli.

Mentre alcuni tifosi, con carta, penna e calcolatrice, ancora devono decidere se abbonarsi ad una piattaforma per le gare del campionato in corso, la Lega di serie A e broadcaster sono ancora in alto mare per il bando sui diritti tv inerenti i prossimi cinque anni.

Come noto infatti, grazie ad una modifica della Legge Melandri, il bando ha portato la durata della potenziale intesa dai 36 mesi precedenti ad un massimo di 60.

Caos diritti tv: tifosi infuriati
Un cameraman a San Siro (LaPresse) – stopandgoal.net

Nonostante tutti i tentativi però, dopo il buco dell’asta – Via Rosellini chiedeva almeno 1,15 miliardi a stagione – si continua a dialogare con trattative private. Al tavolo, oltre alla Lega di serie A, i tre broadcaster Dazn, Sky e Mediaset. In principio, dopo la fumata nera della scorsa settimana, l’appuntamento era stato dato al 15 ottobre, limite poi spostato al 23. Tra i motivi di questo ulteriore spostamento, anche una mossa del Biscione.

Come scrive gazzetta.it, il 6 ottobre da Cologno Monzese sarebbe arrivata una proposta al rialzo per il pacchetto concernente la gara di sabato sera da trasmettere in chiaro. Una botta di calcio vintage, come quando la Rai, prima dell’avvento delle Pay Tv (anno 1993-1994), nel pomeriggio trasmetteva un tempo di un match del massimo campionato.

Stallo sui diritti tv: l’ipotesi del canale della Lega

Tra i sostenitori e gli amanti dello sport più polare al mondo, resta un po’ di stupore per il mancato accordo su chi irradierà da giugno le gare del nostro campionato. La paura, inutile nasconderlo, resta quello di un ulteriore aumento dei listini a carico degli utenti. Come riportato da ‘Virgilio’, le principali opzioni sarebbero tre.

Dazn non andrebbe oltre i 700 milioni di euro per le 10 gare, Sky ha offerto 110 milioni di euro per le gare in contemporanea con Dazn, mentre Mediaset è partita da 60 milioni per il match da offrire gratuitamente il sabato sera sui propri canali free. Facendo il totale si arriverebbe a 870 milioni di euro, a fronte dei 927,5 che Via Rosellini incassa dall’accordo attuale.

Diritti tv senza pace: tifosi spiazzati
Lorenzo Casini (LaPresse) – stopandgoal.net

Se davvero il banco saltasse, extrema ratio sarebbe quella della creazione di un canale della Lega, tesi questa spinta fortemente da Aurelio De Laurentiis. Infine, riporta sempre la stessa fonte, si potrebbe chiedere all’Agcom una deroga per far accedere alla trattive private altri competitor che non avevano presentato offerte così come previsto dall’ultimo bando. Finestra dalla quale potrebbe addirittura rientrare in gioco la Rai, attenta spettatrice.

Non è l’ipotesi più probabile, ma quello di un canale autoprodotto da Via Rosellini non va esclusa del tutto. Se si arrivasse a questa opzione, le buste che verranno aperte saranno sei. Tra queste, anche quella di Oaktree, il fondo californiano che entro maggio 2024 deve avere circa 300 milioni dal presidente dell’Inter, Steven Zang, per un prestito concesso nel 2021.

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