
MILANELLO – Dopo tanta attesa e finalmente giunto il giorno del ritorno di Clarence Seedorf al Milan, che quest’oggi si è concesso alle domande dei giornalisti nella sua prima conferenza stampa da allenatore a Milanello. Sono numerosi i temi affrontati da Seedorf che ha dichiarato di essere emozionato per questa nuova avventura, ma anche molto motivato a dare il meglio.
LE PRIME PAROLE – L’olandese apre così la sua conferenza stampa: “Ringrazio tutti per il saluto caloroso. Sono felice di essere tornato a casa con molta voglia di fare, di lavorare, di trasmettere entusiasmo e allegria per fare al meglio questo lavoro. Quello che facciamo è per noi una fortuna, e questo è anche quello che ho detto alla squadra.” E’ dunque basato sull’umiltà il primo discorso fatto alla squadra da parte di Seedorf che ha proseguito parlando della sua nuova avventura: “E’ curioso vedermi come allenatore del Milan, ma mi sento molto bene. Vedere la gioia delle persone che conosco mi a dato una carica ulteriore. Io devo dimostrare tutto, inizia una nuova carriera. Mi sento pronto per la sfida ma saranno risultati e lavoro che dovranno confermare la bontà del mio nuovo ruolo. Mi sento pronto e mi piacciono le sfide.” Un Seedorf dunque molto carico e pronto per affrontare questa nuova sfida che non inizia di certo in un periodo semplice vista la pessima classifica dei rossoneri: “Non è bella da guardare Dobbiamo ritrovare lo spirito del gruppo che c’è comunque perché è un gruppo unito. Sarà importante anche l’appoggio dei tifosi, e sono sicuro che la squadra risponderà positivamente.”
NUOVA FILOSOFIA – Successivamente l’allenatore ha spostato l’attenzione sulla nuova filosofia che vuole inculcare ai suoi: “È giusto analizzare i problemi senza mai perdere di vista le nostre qualità. Questa squadra non ha espresso i numeri e i propri valori, può succedere ma questo è un club prestigioso e tutti dobbiamo metterci al lavoro con entusiasmo ed ottimismo con la voglia di giocare bene, far divertire la gente. E’ più facile fare risultato giocando bene.” Vuole un Milan che faccia divertire i tifosi insomma Seedorf, così come faceva lui quando giocava da fuoriclasse qual era, ma deve essere un Milan attento ad entrambe le fasi: “Sono qui da due giorni, sto cercando di conoscere la squadra. Da domani inizieremo un percorso che ci permetterà di andare molto bene.” E il gioco? Qual è la mentalità di Clarence Seedorf allenatore: “Tutti gli allenatori cercano un sistema a seconda delle caratteristiche dei giocatori. Io giocherò con il 4-2-3-1 perché vorrei sfruttare le grandi qualità che abbiamo davanti, per un gioco più offensivo. Abbiamo bisogno di tempo e di lavorare, tutto poi può cambiare ma la cosa più importante è la filosofia di gioco che svilupperemo insieme.”
I GIOCATORI – Molti giocatori che allenerà già li conosce Clarence Seedorf come Kakà e Mario Balotelli, due pilastri del suo nuovo Milan: “Mario già lo conosco da un pò’, è un ragazzo molto dolce, tutti sappiamo le sue qualità. Sono qui per aiutarlo a crescere e ho visto molta disponibilità da parte sua. Kakà? Ritrovo un amico, ci siamo abbracciati calorosamente, so che posso contare su di lui come persona soprattutto. In campo si è ripresentato bene, ha fatto vedere di nuovo il suo valore, crescerà ancora e sarà un esempio per i suoi compagni.” Ma ha parlato anche di Galli e di Pippo Inzaghi l’olandese, che dimostra di volere entrare a 360° nel suo nuovo ruolo: “Spero di integrarmi con il lavoro di tutti, anche del settore giovanile con Galli e Inzaghi e di riportare in auge quei valori che hanno sempre contraddistinto questo club. Si può avere preso un virus ma è già arrivato l’antivirus”.
VERONA – Il nuovo tecnico dei rossoneri ha infine chiuso la conferenza stampa parlando del prossimo impegno casalingo contro il Verona: “E’ una squadra da rispettare, sappiamo che hanno Toni avanti che la butta dentro. E’ un gruppo che ha grande entusiasmo, faremo le nostre valutazioni e parleremo di quello che vogliamo fare noi. Gli avversari devono sentire il peso di giocare a San Siro contro di noi.” Sembra essere nato per fare l’allentore Seedorf, ma adesso a parlare sarà il campo.