
Dries Mertens ha già conquistato Napoli. E’ arrivato in sordina, tra lo scetticismo generale e la paura che la società avesse speso troppo (9 milioni dal PSV), in fondo, per uno sconosciuto. In meno di 6 mesi, però, con 5 gol e 6 assist, ha stravolto il calcio degli azzurri e della Serie A, inserendosi alla grande in un contesto nuovo con una tale naturalezza da far pensare che di questo nuovo mondo, in fondo, lo “sconosciuto” ne ha sempre fatto parte.
UN MONDO NUOVO – “All’inizio non è stato facile, soprattutto per la lingua. L’italiano lo capisco, ma lo parlo così così. – ha dichiarato Mertens in un’intervista esclusiva al “Corriere della Sera” – Ecco perché preferisco ancora fare le interviste in inglese. Però studio. Tra qualche mese, chissà…”. Un campionato nuovo, una squadra nuova, un allenatore nuovo: “Ero già abituato a giocare ad alto livello, però lo stile di Benitez è un po’ diverso e infatti nella prima parte di stagione ho giocato poco: in Olanda facevamo l’80 per cento di possesso palla, qui si verticalizza di più e più spesso. Mi piace molto”. E sul suo ruolo preferito ha precisato: “Mi piace giocare ovunque, ma al centro si toccano molti più palloni…”
I TIFOSI E LO SCUDETTO – In poco tempo, Mertens è diventato un nuovo idolo dei tifosi. Quella di Napoli, è stata una scelta da lui stesso definita “scelta del cuore: “Volevo cambiare: ho parlato con la società e con Benitez, ho ascoltato il progetto, ho colto l’entusiasmo dei tifosi e ho capito che possiamo diventare grandi insieme. I tifosi napoletani sono fantastici. E sa cosa mi ripetono sempre dal primo giorno? Fai un gol alla Juve!” Si parla della Juve e l’argomento scivola, automaticamente, sullo scudetto, lontano 12 punti: “La vera ragione è che siamo tutti nuovi e stiamo maturando insieme. Qualche errore in questa fase è fisiologico. Ma noi siamo una grande squadra! Arriviamo al nostro top e poi ne riparliamo. Per ora penso solo al Chievo (prossimo avversario degli azzurri).”
SOGNANDO MARADONA – Napoli e Maradona. Un legame inossidabile. Se si parla del capoluogo campano non si può non accostare ad esso il “Pibe de oro”, che nella sua amata Napoli ha lasciato una parte di sè, tangibile, presente nell’aria. Anche Mertens lo percepisce: “Ah quello certo! Ovunque vado ci sono sue foto. Incredibile! Cosa penso? Spero che fra 20 anni nei ristoranti insieme alla sua ci sia anche la mia foto.”
Un obiettivo davvero niente male. Di certo, l’ambizione non gli manca.