
Fair Play Finanziario Milan – Da ottobre scatteranno i controlli della UEFA: i rossoneri confidano nella Champions e nel mercato asiatico
Il fastoso calciomercato del Milan, che ha portato in dote al tecnico Montella ben dieci nuovi calciatori (in attesa di un possibile ‘grande colpo’ per l’attacco) ha suscitato una certa diffidenza: l’ultimo, in ordine di tempo, a dirsi perplesso in tal senso è stato James Pallotta, presidente della Roma, salvo poi tornare sui propri passi.
Resta legittimo, ad ogni modo, chiedersi quale sia la posizione dei rossoneri rispetto al Fair Play Finanziario imposto ai club dalla UEFA. Dalle colonne di Tuttosport, l’esperto Marco Bellinazzo prova a spiegare qual’è il piano del Milan per non incappare nelle sanzioni della Federcalcio Europea.
In sostanza, dal momento che il Milan è tornato a disputare le coppe europee solo quest’anno, non è ancora soggetto ai controlli della UEFA, che scatteranno ad ottobre. Allora, in considerazione del fatto che l’ultimo esercizio della gestione Berlusconi si è chiuso con 250 milioni di perdite, la UEFA potrebbe far scattare le sanzioni a danno del club.
Per evitare tali sanzioni, il Milan deve presentare un piano (voluntary agreement) credibile; per sopportare l’attuale volume di investimenti, il fatturato dovrà crescere e raggiunge i 4-500 milioni di euro. Nelle previsioni del Milan, l’aumento di fatturato passerà dal raggiungimento della Champions League (40-50 milioni), dalle attività commerciali in Asia (per circa 50 milioni, tramite Milan China) e il resto dallo sviluppo delle attività commerciali e degli sponsor (che ad oggi ‘pesano’ per 80 milioni); infine, i ricavi da stadio che dovrebbero -sempre nelle previsioni del club- portare una ventina di milioni in più.
Perché la UEFA accetti l’agreement presentato dal Milan, l’accordo dovrà avere alcune prerogative indispensabili: una portata pluriennale ed elementi concreti, garanzie sulle risorse necessarie alla gestione del club fino alla scadenza dell’accordo stesso e garanzie da parte della proprietà in caso di eventuali perdite.